La battaglia di Natale

Nella notte tra il 25 e il 26 dicembre 1944, a mezzanotte in punto, scatta un’operazione che gli abitanti della Media Valle del Serchio e della bassa Garfagnana ricorderanno per tanto, tanto tempo.
E’ l’inizio della cosiddetta “Wintergewitter Aktion” (Temporale d’Inverno o “Battaglia di Natale”).
La linea del fronte si è ormai stabilizzata su una posizione che attraversa il gruppo delle Panie, i paesi di Sassi, Eglio, Molazzana, Castelvecchio Pascoli e poi risale sul Monte Romecchio. Barga è stata liberata a ottobre, Castelnuovo di Garfagnana è ancora sotto occupazione nazifascista.
A nord di questo fronte, operano la 148. Reserve-Division tedesca comandata dal generale Otto Fretter-Pico, la Divisione Alpina Monterosa del generale Mario Carloni e la Divisione di Fanteria Marina “San Marco”. A sud, ci sono la 92. Divisione Buffalo e il Battaglione autonomo Patrioti Italiani Pippo.

Tedeschi e fascisti repubblicani già da tempo hanno in testa un’operazione contro gli angloamericani sulla Linea Gotica e, in particolare, su quel versante tirrenico che è considerato un po’ il punto debole degli alleati. Inizialmente l’idea è un attacco in massa per sfondare le linee e avanzare verso Lucca, Pisa e magari pure il porto di Livorno. Ma le forze a disposizione sono quelle che sono e così l’obiettivo è ridimensionato: occupare una posizione migliore per difendersi, impegnare gli alleati e sfruttare il successo pure in chiave propagandistica.

Tre le colonne d’attacco previste: la prima deve partire da Eglio (nel Comune di Molazzana) e, seguendo il torrente Turrite, puntare su Vergemoli, Calomini e Gallicano; la seconda ha come base di partenza Ponte di Campia e deve puntare verso Treppignana e Fornaci di Barga; la terza, infine, da nord, ha come obiettivi Sommocolonia e Barga.
L’azione, come accennato, scatta a mezzanotte e alle 4 del mattino i tedeschi attaccano Sommocolonia, un avamposto strategicamente importante perché domina la valle.
Gli americani vengono colti di sorpresa: hanno confidato troppo sulla tregua natalizia e ignorato le avvisaglie dei giorni precedenti, che pure hanno allertato parte della popolazione. Il parroco di Barga, monsignor Lino Lombardi, già il 24 scrive: “da una parte e dall’altra sembra che vi sia del nervosismo”. E il giorno di Natale:

“di prima mattina, ad ore 7, mentre mi accingo a celebrare la messa parrocchiale, mi si comunica, in forma riservata, che è imminente un’offensiva tedesca”.

Il 26 dicembre 1944, dunque, la battaglia infuria per circa 9-10 ore a Sommocolonia: il bilancio finale comprende decine di morti sia italo-tedeschi che americani e partigiani, ma anche sette civili, tra cui alcuni bambini; la popolazione del piccolo borgo è costretta a sfollare, perché la metà delle abitazioni viene distrutta dalle artiglierie.
Tra i caduti, il sottufficiale statunitense della Buffalo John Robert Fox. Entrato in una cascina, sale al piano superiore per valutare meglio cosa sta succedendo e da lì indicare all’artiglieria le coordinate esatte in cui si trovano tedeschi. Ma a un certo punto è circondato dai nemici. Per fermarli ha una sola scelta: far colpire l’edificio dove si trova, anche se ciò significa morire. Non esita a dare questa indicazione e, di fronte al rifiuto del cannoniere che capisce che per il commilitone non ci sarà scampo, ordina di procedere ugualmente: “Fire it”. John Fox verrà ricordato con la Medal of Honor postuma conferitagli nel 1997 dal presidente Clinton con la motivazione seguente:

«Lieutenant Fox’s gallant and courageous actions, at the supreme sacrifice of his own life, contributed greatly to delaying the enemy advance until other infantry and artillery units reorganize to repel the attack».

Il 27 dicembre, i tedeschi arriveranno fino al torrente Ania e la Buffalo ripiegherà addirittura a Calavorno. A partire dal 28 del mese, le forze dell’Asse torneranno praticamente sulle posizioni di partenza, mentre la Buffalo riceverà l’aiuto della 8. Divisione di Fanteria Indiana e i cacciabombardieri per alcuni giorni sorvoleranno i cieli della Media Valle e della Garfagnana, colpendo ripetutamente anche le retrovie. La sera del 29 dicembre 1944 la Divisione Indiana e i Patrioti di Pippo entrano di nuovo nell’abitato di Sommocolonia.

Veduta aerea di Sommocolonia
Veduta aerea di Sommocolonia
Quel che resta della Rocca di Sommocolonia
Quel che resta della Rocca di Sommocolonia

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