Durante la guerra l’entroterra versiliese si trovò ad ospitare numerosi sfollati e rifugiati. Il paese di Gualdo si distinse nell’opera di accoglienza e di assistenza, mantenendo buoni rapporti e efficaci contatti con la Resistenza. Fondamentale fu il ruolo del parroco don Emilio Angeli, antifascista, riconosciuto nel dopoguerra come partigiano combattente, che accolse, dopo gli eventi di Forno, i partigiani di Gian Carlo Taddei, dando loro modo di organizzare la formazione che, risalite le Apuane, si unì alla Xbis Brigata Garibaldi. Gualdo tornò poi ad essere punto di riferimento per le azioni della formazione “M. Garosi”.
La morte di Gian Carlo Taddei e Ciro Bertini

