La galleria del Cipollaio in tempo di guerra

Lunga 1.135 metri, la storica galleria del Cipollaio, aperta al traffico pedonale e ferroviario nel 1926, costituiva l’opera più notevole della vecchia linea ferroviaria Forte dei Marmi-Arni di Stazzema: scavata nel ventre dell’omonimo colle, infatti, permetteva di mettere in collegamento il versante versiliese delle Apuane con quello arnino-garfagnino, assicurando rapidi scambi di merci e passeggeri fra la montagna e il mare. In tempo di guerra, sopra di essa passava la Linea Gotica: arrivati gli americani lungo la costa e cominciata la battaglia di posizione nel settembre-ottobre 1944, i comandi nazifascisti decisero di far saltare l’ingresso meridionale della galleria, sia per impedire il passaggio di squadre nemiche che per bloccare la diserzione dei propri soldati. A quel punto, il fronte fu chiuso: esclusa Strettoia, che si ritrovò nel bel mezzo dei combattimenti fra gli schieramenti avversi per mesi, Arni, remota frazione del comune di Stazzema, fu l’unico paese della Versilia a rimanere isolato a nord della Linea Gotica per tutta la residua durata della guerra, in un clima di surreale coesistenza con gli alpini della Divisione “Monterosa” della RSI, fino al 18 aprile 1945, quando, rotto il fronte verso mare, davanti al concreto rischio di finire accerchiato, il Battaglione “Intra” si ritirò verso la Lunigiana, precedendo di un giorno l’arrivo delle truppe americane. Al contrario, il lato settentrionale del traforo del Cipollaio fu sbarrato con una grande porta, e il volume interno sfruttato come deposito di materiali.

Situato appena fuori dalla galleria del Cipollaio, in corrispondenza della prima curva a sinistra procedendo in direzione Arni, il Palazzo era una vecchia costruzione di proprietà della società marmifera Henraux: fra l’ottobre 1944 e l’aprile 1945 gli alpini del Battaglione “Intra” della Divisione “Monterosa” della RSI, chiamati a difendere il settore montano della Linea Gotica versiliese in sostituzione di reparti tedeschi, lo utilizzarono come  proprio comando di battaglione.

In località Tre Fiumi, ultimo lembo di Versilia, terra di confine con la Garfagnana, il vecchio trenino dei marmi arrivava al capolinea e gli alpini del Battaglione “Intra” posero il proprio ospedale da campo, oltre ad un forno per il pane. Nei mesi di allestimento della Linea Gotica, questa preziosa spianata fra le vette si trasformò in un unico grande magazzino dell’Organizzazione Todt: da qua, quotidianamente partivano squadre di operai italiani, che, sotto stretta sorveglianza tedesca, andavano a scavare trincee e gettare fortini sulle alture più impervie delle Apuane. Dato il forte bisogno di viveri e materiali, i nazisti decisero di velocizzare i collegamenti con la Garfagnana aprendo la galleria di Tre Fiumi, visibile in lontananza, in precedenza inesistente: arrivato il fronte, anch’essa fu convertita in deposito di attrezzature.


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La galleria del Cipollaio in tempo di guerra

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La galleria del Cipollaio in tempo di guerra 44.037540, 10.257922 La galleria del Cipollaio in tempo di guerraViene chiusa dai tedeschi con pesanti conseguenze per gli abitanti di Arni(continua a leggere)
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