Alla fine della primavera 1944 i patrioti comandati da Pippo sono già ben radicati nel territorio della Val di Lima. In particolare, l’8 e il 9 giugno quattro pattuglie riescono a sabotare i ponti sui torrenti Gronchio, Dogno e Lima e a presidiare punti strategici nei pressi di Cocciglia e San Cassiano di Controne.
L’11 giugno 1944 una compagnia di genieri tedeschi parte alla volta di Fabbriche di Casabasciana per cercare di capire l’entità dei danni subìti. Giunta nei pressi di Piteglio, viene presa di mira dalla postazione di mitragliatrici che da due giorni è a San Cassiano di Controne. Un tedesco rimane ferito gravemente e poi muore: viene sepolto sul posto. Il giorno successivo l’esercito torna con un reparto più consistente ed è la prima fase di una battaglia che durerà tre giorni. I tedeschi rispondono al fuoco partigiano, ma sono imbottigliati: ne muoiono quarantacinque, almeno altrettanti rimangono feriti; meno grave il bilancio tra gli uomini di Pippo, soltanto uno dei quali esce dalla battaglia in gravi condizioni. I tedeschi rastrellano civili a Bagni di Lucca: li salva l’intervento di un ex diplomatico fascista, Console Landini. Nel corso della notte, sempre da Bagni di Lucca, i tedeschi sparano con i mortai su tutta la zona, il 12 mattina decidono di accerchiare Fabbriche di Casabasciana. A questo punto Pippo chiede l’aiuto degli alleati, concentrando i suoi uomini sul versante destro della Lima. Il 13 l’esercito tedesco occupa il fianco sinistro e occupa Brandeglio, avanzando verso nord. I partigiani in quel settore cercano di rallentare l’offensiva prima di ritirarsi in direzione Prato Fiorito e Montefegatesi, mentre l’aviazione americana colpisce Chifenti impegnando le truppe germaniche in quella zona. Il 13 sera i tedeschi iniziano a lanciare granate e altro verso Casabasciana: i danni arrecati alle abitazioni e alle persone sono limitati e ormai i partigiani sono lontani.
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